Il vulcano dell'Askja e le grotte di ghiaccio del Kverkfjöll

Itinerario in moto con un percorso di 250 km nei deserti di lava dell'interno.


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Itinerario

  • Seyðisfjörður;
  • Strada 93 Seyðisfjarðarvegur
  • Egilsstaðir;
  • Strada Hringvegur;
  • Strada 901 Möðrudalsleið;
  • Möðrudalur;
  • Pista F905 Arnardalsleið;
  • Pista F910 Austurleið;
  • Drekagil;
  • Askja;
  • Viti;
  • Pista F903 Hvannalindavegur;
  • Pista F902 Kverkfjallaleið;
  • Sigurðarskáli;
  • Kverkfjöll.

Percorso

La tappa dell'Askja è consuetudinalmente la prima quando si arrivati in Islanda, sfruttando i giorni di relax in traghetto per affrontare uno dei tratti più impegnativi del viaggio. Sbarcati a Seyðisfjörður ci si dirige verso Egilsstaðir con la Strada 93 (Seyðisfjarðarvegur) da dove si percorre un breve tratto in asfalto dell'Hringvegur, la Strada numero 1 che corre ad anello intorno l'isola, per uscire subito in fuoristrada sulla 901 (Möðrudalsleið), una pista sterrata di difficoltà paragonabile ad una nostra strada bianca. Su questa strada è d'obbligo una sosta a Möðrudalur, il villaggio dove trovare l'ultimo benzinaio e negozio di alimentari prima di addentrarsi all'interno.

Benzinaio presso Möðrudalur
Benzinaio presso Möðrudalur

Lungo la pista verso l'Askja, infatti, non sono presenti distributori di carburante e la distanza è di solito superiore all'autonomia della maggior parte delle moto, per cui è necessario non solo fare il pieno, ma anche procurarsi una riserva addizionale per poter tornare senza problemi sull'Hringvegur. Dalla 901 ci si dirige all'interno tramite la Pista F905 (Arnardalsleið). Le strade islandesi che hanno il numero identificativo preceduto da una "F" sono le piste di montagna (Fjallvegir in islandese), quelle cioè permesse solo a mezzi da fuoristrada. La 905 presenta una difficoltà crescente man mano che ci si addentra all'interno, con un fondo che diventa sempre più sconnesso e poi sabbioso, cosa che crea difficoltà crescenti percorrendola con moto da enduro stradali non leggerissime e con un bagaglio dal peso non trascurabile.

Guida nella sabbia sulla pista F903
Guida nella sabbia sulla pista 903

Inoltre, lungo la 905 si incontrano i primi guadi. Anche se l'acqua non è molto profonda, possono essere fonte di preoccupazione per i non esperti: come nel mio caso. Il consiglio degli esperti è quello di evitare di affrontarli nella parte centrale, dove l'alveo del fiume è scavato dai mezzi più pesanti che lasciano anche il fondo più sconnesso. E' preferibile, invece, verificare l'altezza dell'acqua immediatamente più a valle della zona centrale del guado, dove i detriti smossi dai mezzi si depositano, formando un arco di fondale meno profondo e più regolare. Per quanto riguarda la guida, bisogna tener presente che non si sta attraversando una pozzanghera di acqua stagnante, ma un fiume con una corrente che potrebbe compromettere l'equilibrio della moto. Anche se si consiglia di affrontare questi guadi ad andatura ridotta, ma senza toccare la frizione, nel mio caso ho trovato molto più rassicurante attraversare i primi guadi con i piedi ben piantati per terra a velocità minima, anche se questo ha portato a lavorare di frizione e parecchi spegnimenti della moto: la cosa importante è non cadere facendo entrare acqua nel motore!

Vista del Drekagil dall'Askja
Vista del Drekagil dall'Askja

Le difficoltà crescenti ci hanno fatto decidere di rinunciare a raggiungere le grotte di ghiaccio del Kverkfjöll, per andare direttamente all'Askja percorrendo la Pista F910 (Austurleið). Ai piedi del vulcano c'è un campeggio con sia un ostello (il Drekagil, coordinate 65° 02.514, -16° 35.691), sia dei posti tenda, oltre ad essere una stazione dei Ranger delle Highland (in caso d'emergenza). Bisogna tener presente che i posti disponibili sono limitati (per cui è bene non arrivare all'ostello troppo tardi) e che non sono in vendita generi alimentari (per cui è necessario arrivare con delle scorte proprie). Inoltre, non ci sono prese elettriche disponibili negli alloggi, per cui le apparecchiature elettroniche vanno ricaricate in viaggio prima di arrivare o mettendosi in lista di attesa alla reception del campeggio. Dal Drekagil è possibile prendere un sentiero abbastanza impegnativo per salire sul cratere dell'Askja, sul fondo della quale si estende il lago Öskjuvatn. Proseguendo in moto per qualche chilometro, invece, è possibile salire su un sentiero abbastanza agevole che porta al Viti, una piccola caldera colma di acqua termale.

Grotte di ghiaccio del Kverkfjöll
Grotte di ghiaccio del Kverkfjöll

Abbiamo recuperato la visita al vulcano Kverkfjöll l'ultimo giorno di permanenza in Islanda noleggiando una 4x4. Si raggiunge il ghiacciaio Kverkjökull proseguendo dopo la 905 lungo le piste F903 (Hvannalindavegur) ed F902 (Kverkfjallaleið). Al termine delle piste si trova l'ostello del Sigurðarskáli, altra stazione dei Ranger delle Highland (64° 44.850, -16° 37.890) da dove si prosegue verso le pendici del ghiacciaio. Qui ci sono delle caverne create dallo scioglimento dei ghiacci per le sorgenti di acqua calda che sgorgano sotto il ghiacciaio. Qui si trovano le sorgenti dei fiumi Kreppa e soprattutto del Jökulsá á Fjöllum, il fiume che taglia l'Islanda dal ghiacciaio Vatnajökull a sud verso la costa nord, formando le cascate di Dettifoss, Selfoss ed Hafragilsfoss, oltre alle gole del Jökulsárgljúfur.

Riferimenti

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