Visualizza Islanda in una mappa di dimensioni maggiori
Con questa tappa inizia la parte del viaggio più turistico e stradale, anche se le strade sterrate affiorano di tanto in tanto in tutta l'isola. La prima tratta è lungo il Hringvegur per poi deviare verso nord sulla F711 per la penisola di Vatnsnes e visitare lo scoglio di Hvitserkur, una singolare formazione rocciosa sul mare a forma di vela con due archi alla base.
Lo scoglio di Hvitserkur
Si devia quindi ad ovest per tornare brevemente sul Hringvegur e poi prendere la F61 in direzione dei Fiordi del Nord Ovest. La strada è quasi completamente asfaltata e si viaggia in luoghi con una densità di popolazione bassissima e paesaggi popolati da pecore che vivono allo stato brado i mesi estivi, prima di essere riportati nei grossi capannoni in lamiera dove passare l'inverno. Nel frattempo, gli islandesi lavorano freneticamente a raccogliere il fieno necessario per i mesi seguenti alla loro alimentazione.
Faro lungo i fiordi
Arrivati ai fiordi, si inizia un lungo avanti ed indietro lungo la costa per seguire l'andamento delle insenature. Il colore del mare è intenso e la strada prosegue silenziosa sempre più ad ovest. I villaggi sono estremamente piccoli, caratterizzati anche da solo due o tre case solamente, a distanza di parecchie decine di chilometri gli uni dagli altri, facendo pensare ad uno stile di vita estremamente differente da quello urbanizzato al quale siamo abituati.
Pista F61
Oltre all'allevamento, altre l'attività si vedono attorno ai pochi porti, credo indispensabili per il collegamento tra città in inverno, con le strade difficilmente percorribili. Non si vedono, invece, attività legate alla pesca, immagino legate più ad attività in altro mare. Punti di riferimento lungo la strada sono le stazioni di servizio con associati fast food e supermercati, di solito molto frequentati anche dalla popolazione locale, come in tutto il Nord Europa.
Fiordo di Súðavík visto da Tröð
Il viaggio è proseguito fino alla città di Ísafjörður, dove abbiamo pernottato.